La teoria dei tre atti prevede che ogni storia debba essere composta da tre atti principali. Nello specifico ogni racconto deve avere un inizio, uno svolgimento e una fine. È una struttura che ha origini molto antiche si ritiene che derivi dalla poetica di Aristotele, che scompose un’opera drammaturgica in tre momenti distinti. Oggi ha un largo impiego nella creazione di sceneggiature, in particolare per quelle cinematografiche, ma può essere utilizzata per scrivere un romanzo, un racconto oppure un tema.
I tre atti possono essere esemplificati così:

  • Inizio, fase in cui viene presentata per la prima volta la situazione, è un incipit del racconto, vengono presentati i personaggi, il contesto e l’ambiente in cui si trovano e le loro necessità più o meno definite.
  • svolgimento, durante questa fase la narrazione cambia e ha un’evoluzione, qui accadono molti eventi che permettono alla storia di proseguire e avanzare verso il terzo atto, ogni situazione va verso alla risoluzione del conflitto e alla conclusione anche se non è immediatamente chiaro. Il personaggio si trova a dover affrontare ostacoli che si pongono in contrasto con la risoluzione.
  • fine, la storia giunge verso la sua conclusione, qui principalmente viene descritto il modo in cui la storia termina e come generalmente i conflitti trovano la loro conclusione.
La struttura in tre atti può essere definita anche un’architettura del racconto e ogni atto è distanziato da un altro da un punto di attacco o turn point, ovvero, il momento in cui accade qualcosa nella narrazione che cambia improvvisamente la situazione. Stravolge il mondo del protagonista o il racconto, spingendo il protagonista verso una situazione nuova che necessita di agire per trovare una soluzione. Vi sono due turn point principali nella narrazione: il turn point che porta allo sviluppo del racconto e il turn point che permette la risoluzione della narrazione.
La storia in tre atti oltre a un racconto principale è composta da altre storie definite subplots ossia storie sottostanti e che procedono parallele a quella principale, possono coinvolgere lo stesso protagonista e anche personaggi secondari e possono influenzare o meno l’andamento della trama. Esse permettono di creare una storia variegata e consentono di dare profondità alla narrazione che senza di essa potrebbe apparire come falsa e poco realistica. È importante non utilizzare però lo schema in maniera molto rigida ma può essere un modo per poter prendere spunto per lo sviluppo del racconto, ma è fondamentale sapere che chi regola veramente il racconto è l’autore.