Il fascino delle vecchie fotografie di famiglia ritrovate in soffitta è immenso, ma tutti avremo notato che quando compaiono bambini non sono mai sorridenti. Anzi.
Al contrario del giorno d’oggi, dove spesso e volentieri i bambini vengono ritratti in pose molto naturali, in cui ridono e giocano, nei ritratti antichi persino assumono persino i più piccoli un’espressione molto austera e seria, quasi adulta.
 
E perché?
Dobbiamo partire da una base fondamentale, ovvero la tecnica fotografica di allora…
Con gli strumenti di una volta, il ritratto fotografico veniva scattato grazie ad un tempo di posa che poteva durare anche alcuni minuti. 
Ecco che riuscire a tenere fermo immobile un bambino per tutto quel tempo, non era affatto facile!
Venivano dunque escogitate le soluzioni più fantasiose, che ci portano fotografie particolarmente strane: dal classico rimprovero molto duro del padre o della madre, che finiva irrimediabilmente con il pianto o l’arrabbiatura del figlio in questione che veniva così immortalato… a trucchi in cui la madre stava dietro ai figli nascosta da un tendaggio al fine di tenerli fermi, ma senza comparire anch’essa nel ritratto. 
 
Vi era poi un’ultima motivazione: il ritratto fotografico veniva visto come l’immagine simbolo che veniva preservata per le generazioni future. 
In quest’ottica, la fotografia doveva necessariamente essere seria e non un’immagine frivola e divertente.