Sebbene ancora piuttosto sconosciute, le normative sui droni nel nostro paese sono piuttosto severe, complesse e meritano una conoscenza profonda che di certo non possiamo ignorare, mettersi in volo con un drone corrisponde infatti al guidare un’autovettura o una nave laddove esistono leggi e regolamenti specifici.
 
Raccontare che esistano delle norme sui droni crea sempre un certo scalpore, lo stupore sembra dovuto al fatto che appaia impossibile tanto accanimento legislativo costruito attorno ad un giocattolo tra l’altro in vendita in ogni negoziodi elettronica o addirittura elettrodomestici.
 
Ma droni e normative, contrariamente a quanto si possa credere, vanno di pari passo esattamente quanto qualsia si altro veicolo, velivolo o natante circolante e condotto da un essere umano. Il tutto nasce esattamente dal punto in cui secondo ENAC (ente nazionale per l’aeronautica Civile), sebbene di dimensioni ridotte, il drone è equiparato esattamente a qualsiasi altro velivolo, pertanto ritenuto pericoloso e potenzialmente lesivo per le persone a terra.
 
Ecco perché risultano immediatamente vietate dalla legge operazioni quali:
 

  • il sorvolo di assembramenti anche temporanei di persone
  • il volo in zone urbane
  • l’impiego di aeromobili in zone sensibili
  • l’occupazione dello spazio aereo da parte di aeromobili condotti senza adeguata licenza o attestato
 
Di certo esistono molte altre variazioni relative al regolamento, proroghe e concessioni che bisogna conoscere e studiare attentamente, ma la logica e la determinazione legislativa in merito all’uso di droni è oggi particolarmente attenta alla definizione del fatto che il drone non è affatto un giocattolo e che l’occupazione di uno spazio aereo vada sempre e comunque documentata, normata e resa sicura in modo strutturato e legalmente riconosciuto.