I droni stanno andando incontro a una diffusione sempre più significativa e trovano un campo di applicazione notevolmente più grande rispetto al passato, grazie alla qualità delle immagini che possono fornire. Da questa diffusione deriva direttamente la necessità di una regolamentazione pensata per gestire quelle operazioni specializzate ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile) che prevedono l’uso di un SAPR (sigla con cui si intende un sistema aereo a pilotaggio remoto).

Le operazioni previste dal Regolamento ENAC
L’esistenza di un Regolamento ENAC droni lascia intendere un dato significativo: non è sufficiente possedere un drone per poter operare con esso, né a titolo gratuito, né a titolo professionale. Il Regolamento ENAC fa esplicito riferimento, infatti, a delle situazioni specifiche, e le sue disposizioni non possono essere ignorate. Da qui, la necessità di rivolgersi a esperti che possano formare il proprietario del drone nella gestione delle operazioni specializzate, o che possano fornire i servizi di pilotaggio drone in maniera corretta e rispettosa delle disposizioni del regolamento.
Tra le operazioni specializzate cui si fa riferimento, molto note le riprese aeree con drone (ad esempio a scopo cinematografico o televisivo) o diversi tipi di servizi fotografici. Figurano in questa lista anche gli impieghi legati al monitoraggio del territorio e dell’ambiente (come la tutela e la sorveglianza delle aree boschive), ma anche con funzioni di ispezione, addestramento, fotogrammetria o pubblicitarie.
Gestire un drone e conoscere il regolamento ENAC implica saper distinguere tra operazioni specializzate critiche e quelle non critiche. Tra le prime, operazioni più delicate, anche se si escludono i casi di sorvolo di agglomerati di persone: questi, infatti, sono espressamente e totalmente vietati nella maggior parte delle situazioni, con rarissime eccezioni. Il divieto di utilizzo di un drone resta valido in aeroporto o nelle zone di traffico aereo, nonché con particolari condizioni atmosferiche (ad esempio di notte o in caso di pioggia o altre situazioni avverse).
L’autorizzazione ENAC (da richiedere in tutti i casi non previsti dagli scenari più comuni) permette di svolgere operazioni più a rischio, tra cui quelle in cui il drone è chiamato a volare all’interno di centri urbani, o nei pressi di infrastrutture particolarmente sensibili e zone più congestionate. Certamente, il luogo non è la sola variabile, poiché il pilota deve tenere conto anche delle condizioni di volo e visibilità che si presume si possano sperimentare durante le operazioni (l’apparecchio può infatti volare a vista, con o senza l’ausilio di piloti di supporto pronti a subentrare nel caso il drone esca dal campo visivo del controllore principale).
Se si escludono questi casi, invece, si può parlare di operazioni specializzate non critiche. Si tratta di solito di attività personali, magari anche a scopo puramente ludico e amatoriale, da condurre sempre mantenendo il drone a vista e a una distanza di oltre 150 metri da zone congestionate e gruppi di persone.

Cosa serve per pilotare un drone
In tutti i casi, il regolamento ENAC è esplicito, poiché registra tutta una serie di situazioni standard all’interno delle quali è possibile pilotare un drone senza l’obbligo di un’autorizzazione. Resta comunque necessaria una dichiarazione di conformità da presentare all’ENAC, in cui si dichiara – appunto – la volontà del pilota di attenersi alle disposizioni degli scenari presentati dall’Ente Nazionale Aviazione Civile.
Sono allo stesso tempo necessari il permesso di volo e l’attestato di pilota APR, nonché un’assicurazione sul drone che possa coprire i danni eventualmente riportati all’apparecchio stesso, e quelli arrecati a cose e persone in caso di incidenti. Questi, comunque, possono essere facilmente evitati ricorrendo alla preparazione che solo corsi professionali specifici possono offrire: solo così, infatti, sarà possibile scoprire come usare i paraeliche o, ancora, come verificare che la zona scelta non siano interessate da precisi vincoli comunali; allo stesso tempo, vanno sempre tenuti presenti tutti quei limiti relativi ad altezza e distanza di volo del drone, che soltanto i professionisti del settore conoscono e sanno come rispettare. Un altro punto da tenere in considerazione è il rispetto della privacy di tutti i soggetti eventualmente coinvolti nelle riprese aeree e nei servizi fotografici realizzati con il drone stesso (il rischio concreto per il pilota, infatti, è quello di subire una denuncia proprio per violazione della privacy).

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